venerdì 31 luglio 2020

Turismo esperienziale: la fiera Bitesp 2020 diventa digitale

ROMA. Bitesp 2020, la Borsa Internazionale del Turismo Esperienziale, diventa Digital. Per contribuire al rilancio del turismo italiano, vista l’incertezza derivante dal Covid-19, gli organizzatori hanno deciso di trasferire online su piattaforma digitale, l’edizione 2020 della Bitesp – Borsa Internazionale del Turismo Esperienziale.

Prende così vita una manifestazione unica e innovativa, la Bitesp Digital, a disposizione di tutti gli operatori per promuovere  la propria struttura turistica, online dal 23 al 30 novembre 2020, tramite il sito web www.bitesp.it.
L’evento permette di incontrarsi e fare business in sicurezza, offrendo agli utenti un’esperienza digitale completa e immersiva,  stando comodamente seduti alla propria scrivania.
Alla fiera possono partecipare buyer nazionali e internazionali, tour operator, agenti di viaggio, strutture ricettive, consorzi turistici, fornitori di esperienze, etc., e tutti gli operatori interessati a definire nuovi accordi commerciali nell’ambito del turismo esperienziale.
Tutto nasce dal fatto che oggi il turista non cerca più solo località o territori da visitare, ma "esperienze uniche da vivere".
E così la Bitesp Digital è dedicata all’innovazione del prodotto turistico e alle vacanze esperienziali, diventando un’occasione importante per lo sviluppo commerciale del turismo.
L’evento online si svolgerà su piattaforma digitale, organizzata in ogni minimo dettaglio e utilizzabile in modo semplice e funzionale. Per accedere ogni operatore turistico o utente web dovrà registrarsi per collegarsi con il computer o qualsiasi altro device.
L’utente web, entrando sulla piattaforma visualizzerà una mappa interattiva con tutte le indicazioni per visitare le due aree della manifestazione, l’Area Espositiva e l’Area Workshop.
Come in una fiera dal vivo, nell’area espositiva gli espositori avranno il loro stand virtuale e incontreranno i visitatori per promuovere le offerte turistiche. I visitatori potranno entrare liberamente negli stand virtuali e visionare le proposte  turistiche, con il supporto di strumenti multimediali per comunicare con la chat, vedere video, fotogallery, richiedere informazioni e fissare incontri live.
Nell’area dedicata al workshop online, i Sellers incontreranno Buyers nazionali e internazionali, per ricercare nuovi partners e definire accordi commerciali nell’ambito del turismo esperienziale, dell’incoming e dell’outgoing. Con il workshop che viene organizzato con un’agenda di appuntamenti prefissati.
La manifestazione realizzata sul web, sarà in grado di generare lead qualificati di operatori e sarà ampliata la possibilità di contatti con nuovi clienti, allargando il target di riferimento e la fascia di mercato.

giovedì 30 luglio 2020

Digital transformation e colloqui da remoto: 6 consigli per le aziende

MILANO. Fino a qualche mese fa i colloqui da remoto, realizzati mediante videocall, erano una rarità, un’opzione utilizzata solo in particolari i casi, e unicamente da aziende e da agenzie che avevano saputo prendere di petto la digital trasformation.

L’emergenza sanitaria internazionale ha però rivoluzionato in modo importante anche il mondo della ricerca e selezione del personale, mettendo al centro dei processi proprio la tecnologia video per il recruiting dei migliori talenti. E se da una parte i candidati hanno dovuto ripensare le migliori tecniche e i più efficaci approcci per affrontare un colloquio da remoto, dall’altra parte anche le aziende, abituate a effettuare delle interviste in presenza, si sono trovate costrette ad adattarsi alla situazione.
"Lo strumento della videocall resterà indubbiamente una parte integrante del processo di selezione del personale, ben oltre le esigenze dettate dalla gestione dell’emergenza sanitaria" spiega Carola Adami, head hunter e CEO della società  di selezione di personale qualificato Adami & Associati.
"Di fatto le esigenze di distanziamento sociale, da questo punto di vista, hanno velocizzato un processo già avviato all’interno del settore del recruiting, andando a sottolineare i vantaggi, in molti casi, di effettuare dei colloqui da remoto, con benefici concreti sia per l’azienda che per i candidati" spiega ancora l’head hunter.
Ma in che modo vanno organizzati i colloqui da remoto da parte dei recruiter? Come è possibili gestirli al meglio, così che le interviste a distanza abbiano la medesima efficacia dei classici colloqui di lavoro in presenza?
Carola Adami ha sottolineato 6 linee guida da seguire, per eseguire al meglio un colloquio di lavoro a distanza.

LE 6 LINEE GUIDA PER COLLOQUI DI LAVORO DA REMOTO DI SUCCESSO

1- Istruire il candidato

Nel momento in cui si contatta un candidato per fissare un colloquio di lavoro da remoto è necessario essere molto precisi, con una serie di indicazioni pratiche volte a preparare il terreno per un’intervista fluida ed efficace. È dunque necessario condividere con anticipo le necessarie informazioni relative alla piattaforma per videochiamate che verrà utilizzata, all’uso di cuffie e microfoni e via dicendo.

2- Preparare l’hardware

Non solo il candidato deve prepararsi al meglio per affrontare il colloquio di lavoro. Anche chi condurrà l’intervista da remoto deve fare lo stesso, controllando la connessione, la carica del dispositivo, il funzionamento di videocamera e microfono. Sono da preferire, in ogni caso, computer desktop e portatili, affidandosi a dei dispositivi mobili solo quando non è possibile fare altrimenti.

3- Fare un test

Prima di avviare i colloqui da remoto è necessario effettuare dei test, per individuare la presenza di eco o il corretto posizionamento della videocamera del pc. A questo proposito, quest’ultima va posizionata in modo che sia visibile il mezzo busto dell’intervistatore. È da evitare, invece, il posizionamento troppo vicino della videocamera.

4- Guardare in camera

Per analizzare il candidato intervistato il selezionatore deve studiare anche la sua gestualità e le sue espressioni, prendendo quindi in considerazione anche il linguaggio del suo corpo. Ciononostante, in alcuni precisi momenti è bene staccare lo sguardo dallo schermo per puntarlo invece verso la videocamera – posta abitualmente subito sopra: in questo modo si potrà dare al candidato l’impressione di guardarlo dritto negli occhi.

5- Lo sfondo giusto

Per una videochiamata il più possibile efficace è fluida sono da evitare gli sfondi “classici”, come per esempio le librerie: per fare in modo di restituire un’immagine nitida e chiara è consigliabile posizionarsi di fronte a uno sfondo neutro, come per esempio una parete bianca, meglio ancora se in un ambiente illuminato con della luce naturale.

6- Ripensare le tempistiche

Fare dei colloqui di selezione da remoto significa muoversi in modo più veloce. Per programmare un colloquio in videocall non è necessario aspettare delle settimane: se infatti solitamente per affrontare un colloquio di lavoro i candidati devono ritagliarsi almeno mezza giornata libera, nel caso delle videochiamate basterà un’ora del loro tempo. Non sarà poi necessario prenotare delle sale riunioni, né programmare spostamenti. Questo significa che è possibile – e consigliabile – ripensare il ritmo del processo di selezione del personale, a tutto vantaggio di azienda e candidati.

mercoledì 29 luglio 2020

Mercato cinese smartphone: arrivano lievi segni di ripresa

Novità per il mercato cinese degli smartphone, che mostra lievi segni di ripresa. Da aprile a giugno le consegne di dispositivi sono infatti aumentate del 9% su base trimestrale, mentre su base annua il calo si attesta al 17%. A riferirlo gli analisti di Counterpoint, secondo cui uno smartphone su tre commercializzato nel Paese nel secondo trimestre è compatibile con le nuove reti 5G.

Tra le aziende, Huawei resta saldamente in testa alla classifica. Al secondo posto resta Vivo, con consegne in calo del 29% e una market share al 16%. A poca distanza Oppo, che cede il 31% e si ferma a una quota del 15%. Fuori dal podio Apple, con il 9% del mercato, è l'azienda che registra l'aumento più significativo: +32%. Un anno fa il colosso californiano aveva in Cina una fetta del 6%. Chiude il quintetto Xiaomi, che registra consegne in flessione del 35%.

martedì 28 luglio 2020

Facebook: arrivano i contenuti in diretta anche per Messenger Rooms

Grandi novità per Facebook: per trasmettere contenuti in diretta, si può fare anche da Messenger Rooms, le 'stanze' virtuali lanciate dal social network a fine aprile durante la quarantena per il coronavirus. Si può trasformare il proprio spazio in un 'live' che contiene gruppi fino a 50 persone, per ospitare un club del libro, intervistare un gruppo di esperti, fare una lezione di fitness, collegarsi per salutare gli amici, tutte attività che si sono intensificate online con la pandemia.

"La funzione" spiega la piattaforma "viene gradualmente introdotta in alcuni paesi su Facebook e Messenger versione web a partire da oggi, e presto verrà estesa a tutti i paesi in cui è disponibile Messenger Rooms, nonché all'app mobile Facebook e Messenger e alla versione desktop di Messenger. Le dirette delle Pagine sono raddoppiate nel giugno 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, sono usate da artisti che raccolgono fondi per gli interventi che hanno a cuore, agli zoo locali che ospitano avventure safari ogni giorno, fino alle comunità che si riuniscono per la celebrazione di un culto o alle coppie che si scambiano i voti matrimoniali. Gli spettatori sono incoraggiati a segnalare qualsiasi video in diretta che ritengano violi gli standard della comunità di Facebook".

lunedì 27 luglio 2020

Servizi di stampa 3D per le aziende: come funzionano?

Il termine "stampa 3D" si è diffuso in modo molto ampio negli ultimi cinque-dieci anni e indica, in modo abbastanza generico, qualsiasi tecnologia di tipo additivo con lo scopo di produrre oggetti. La sua grande diffusione si deve alla popolarità che ha riscontrato nel mondo dei consumatori: la dicitura "stampa 3D" ricorda in modo diretto la stampa bidimensionale tradizionale, rendendo facilmente l’idea di come funzioni.

Più specificatamente, una stampante 3D è in grado di creare degli oggetti in plastica a partire da dei fili digitali. Le plastiche maggiormente utilizzare in questo processo sono l’ABS e il PLA che fondono tra i 200 e 240 gradi. Per creare oggetti, la stampante depone uno sull’altro strati di plastica fusa. Un sistema di motori sposta una testa, l'estrusore, che è il centro della stampante; l'estrusore a sua volta preleva un filo di plastica, lo fonde e lo lascia fuoriuscire da un piccolo foro per realizzare gli oggetti. La plastica viene stratificata fino alla realizzazione degli oggetti. Il cuore della stampante è una scheda con un micro-controllore che trasmette le informazioni relative all'oggetto.
Il processo della stampa 3D segue alcuni passaggi fissi per tutti i tipi di stampa offerti dal mercato: tramite scansione 3d viene creato un modello digitale che viene successivamente trasformato in un oggetto fisico tridimensionale aggiungendo materiale uno strato alla volta. Da qui deriva il termine alternativo per definire i servizi di stampa 3D: Additive Manufacturing.

La stampa 3D può essere classificata in questi sette gruppi:

- Estrusione materiale (FDM): il materiale viene erogato selettivamente attraverso un ugello o un orifizio
- Polimerizzazione in vasca (SLA e DLP): il fotopolimero liquido in una vasca è polimerizzato selettivamente dalla luce UV
- Powder Bed Fusion (SLS, DMLS & SLM): una fonte ad alta energia fonde selettivamente particelle di polvere
- Material Jetting (MJ): le goccioline di materiale vengono depositate e polimerizzate selettivamente
- Binder Jetting (BJ): l’agente legante liquido lega selettivamente le regioni di un letto di polvere
- Deposizione diretta dell’energia (LENS, LBMD): una fonte ad alta energia fonde il materiale quando viene depositato
- Laminazione dei fogli (LOM, UAM): i fogli di materiale sono incollati e formati strato per strato

I materiali su cui è possibile stampare in 3D sono:

- Plastica ((PLA, ABS,ALUMIDE)
- Nylon
- Alluminio
- Acciaio
- Titanio
- Oro
- Argento
- Ceramica
- Carta

domenica 26 luglio 2020

Spotify: in arrivo i podcast video

Novità per Spotify: dopo le classifiche, si spinge sempre più sui podcast. Arrivano, infatti, quelli video in sfida a YouTube. La nuova funzionalità, valida sia per gli utenti a pagamento sia per quelli gratis, al momento non riguarderà quelli musicali. Ad annunciare la novità è stata la società stessa, con un comunicato pubblicato sul sito ufficiale.

"Tramite la visualizzazione, gli utenti fan potranno conoscere ancora meglio i propri conduttori preferiti e gli ideatori di contenuti potranno connettersi ancora di più con il proprio pubblico" spiega Spotify che da metà luglio è disponibile anche in Russia e altri 12 paesi dell'area europea.
La società svedese sta spingendo sempre di più sui podcast, una modalità di fruizione di contenuti in crescita aiutati anche dal periodo del lockdown. 

sabato 25 luglio 2020

Jelly 2: arriva il telefono Android più piccolo al mondo

(Ansa)
Novità tra gli smartphone: dopo il boom dei telefoni grandi quasi come un tablet, spunta un telefono piccolo come una carta di credito, pesante 110 grammi e dotato di uno schermo da appena 3 pollici. Si chiama Jelly 2, a bordo ha la rete 4G e il sistema operativo Android 10. Si può comprare su Kickstarter, la piattaforma di crowdfunding dove ha già superato la cifra richiesta per il finanziamento, a 159 dollari.

Tra le altre caratteristiche tecniche del Jelly 2 una Ram da 6 GB, una memoria interna da 128 GB, una fotocamera posteriore da 16 megapixel e una fotocamera frontale da 8 megapixel.

venerdì 24 luglio 2020

Gigaset presenta un nuovo cordless per tutta la famiglia: l’E390

Il nuovo Gigaset E390 si presenta come un telefono multi-generazionale adatto alle necessità di tutta la famiglia allargata.
La progettazione ha tenuto conto delle esigenze individuali dei componenti della famiglia ben sapendo che queste cambiano e si trasformano.

Gigaset E390 offre una spiccata praticità e affidabilità per tutti essendo dotato di diversi profili audio, di volume regolabile per ogni livello di udito, di tasti grandi e illuminati, di un display ottimizzato per la lettura, di una navigazione intuitiva del menu per un facile utilizzo e di funzioni di chiamata diretta con tasto per chiamata di emergenza.
Fabio Casati, amministratore delegato di Gigaset Italia sottolinea: "Il nostro nuovo E390 è un prodotto tecnologicamente avanzato e soprattutto affidabile e robusto. Qualità, queste, che hanno una ragione ben precisa. I nostri telefoni sono gli unici sul mercato sviluppati e fabbricati in Europa. Offriamo al mercato un prodotto di alta qualità che proviene da una fabbrica in Germania prossima al suo 80esimo anniversario. Gigaset è particolarmente orgogliosa della scelta di fabbricare i propri prodotti in Europa e la nostra azienda è la prova provata che si possono realizzare prodotti tecnologici competitivi anche in Europa. Il mercato recepisce questa nostra politica e ci premia consentendoci una chiara leadership che non teme la produzione orientale di tutta la concorrenza anche di chi si professa produttore nazionale".

Display funzionale e acustica ottimale

La leggibilità di numeri e voci è fondamentale per semplificare le operazioni quotidiane.
Ecco perché Gigaset E390 offre tasti grandi, un ampio display a colori ad alto contrasto con una funzione di ingrandimento per visualizzare bene il testo.
Questo cordless si adatta all’udito. Gigaset E390 ha 2 profili acustici che esaltano le frequenze alte o basse. Per attivarle basta semplicemente selezionare il profilo che si ritiene più piacevole.
La qualità del suono del telefono cordless Gigaset E390 è eccellente e con una funzione a bordo, si più alzare il volume d’ascolto durante una conversazione, facendolo tornare al livello predefinito, una volta conclusa la conversazione.

Assistente in emergenza e un sorvegliante

Con l’E390 basta un tasto per ottenere assistenza. Il tasto destro, chiamato tasto SOS, serve per chiamate d’emergenza. È possibile memorizzarvi fino a 4 numeri che verranno chiamati in caso di necessità.
Attivando la funzione monitor ambiente (sorveglia bimbo), il portatile effettua una chiamata interna agli altri portatili o una chiamata esterna a un telefono cellulare, ogni volta che il livello di rumore nella stanza supera la soglia prestabilita.
Nella modalità sorveglia bimbo, le chiamate in entrata verranno segnalate solo visivamente sul display del portatile e il telefono non squillerà.

Gigaset E390 ha un'autonomia di 17 ore in conversazione e di 320 in standby, un raggio d'azione fino a 50 metri interni e 300 metri esterni. Può contenere fino a 200 voci in rubrica accoppiabili con suonerie personalizzate da scegliere tra le 18 a disposizione dal menu di impostazione.
Monta un display a colori da 44 x 35(H x L mm), con una diagonale in pollici da 2.2 e una risoluzione di 176x220 px. Il tutto in 118 gr., batterie comprese.
Gigaset E390 è in vendita presso i migliori rivenditori e nel negozio online Gigaset al prezzo consigliato di 54,99 € e il modello con segreteria E390A al prezzo consigliato di 64,95€.

giovedì 23 luglio 2020

iPhone 12: potrebbe essere l'unica generazione di melafonini con supporto "universale" al 5G

(Ansa)
Novità per gli iPhone 12: quella che sarà lanciata questo autunno, potrebbe essere l'unica generazione di melafonini con supporto "universale" al 5G.

Stando a un report del sito specializzato DigiTimes, Apple starebbe considerando invece per gli iPhone del prossimo anno, cioè gli iPhone 13, di offrire il supporto a standard diversi in base ai mercati, per risparmiare sui costi di produzione.
La tecnologia 5G alla base di iPhone 12 vedono Apple dotare i dispositivi unendo gli standard del network mmWave con quello sub-6 GHz.

mercoledì 22 luglio 2020

Xiaomi: arrivano in Italia nuovi smartphone e dispositivi vari

(Ansa)
Novità in casa Xiaomi: arrivano una nuova famiglia di smartphone Redmi 9 e nuovi dispositivi come smart band, scooter, auricolari e monitor. 

Tra le novità, abbiamo il Mi Band 5 con display più grande, un sensore cardio più preciso e un nuovo sistema di ricarica magnetica. E' in grado di tracciare fino a 11 attività sportive diverse e può monitorare sonno, livello di stress e ciclo mestruale. Costa 39,99 euro. Stesso prezzo hanno gli auricolari "true wireless" con design simile agli Apple AirPods con la cancellazione dei rumori di fondo e ogni carica garantisce fino a 5 ore di ascolto continuativo. C'è poi la Mi TV Stick, la nuova chiavetta per lo streaming video basata su Android TV con cui sfida Amazon: ha una risoluzione massima FHD 1080p, 1 GB di RAM e microUSB.
Il produttore cinese ha poi deciso di introdurre nel nostro mercato tre ulteriori proposte per la mobilità elettrica: i nuovi monopattini elettrici Mi Electric Scooter Pro 2 (529,90 euro) e Mi Electric Scooter 1S (429,90 euro) e Mi Electric Scooter Essential (299,90 euro).
Xiaomi porta in Italia anche gli smartphone Redmi 9A e 9C, insieme a Redmi 9, già disponibile da noi da qualche settimana in esclusiva WindTre. In particolare Redmi 9C è il più prestigioso dei tre, con tripla fotocamera posteriore, ben 5.000 mAh di batteria e display da 6,53"; Tra i nuovi dispositivi annunciate c'è anche il monitor curvo Mi Curved Gaming Monitor 34 pollici con risoluzione WQHD 3440 x 1440 pixel.

martedì 21 luglio 2020

Cina: rallentano le vendite di smartphone del 16%

In Cina rallentano le vendite di smartphone. Secondo il sito Reuters, le spedizioni di dispositivi sono diminuite del 16% su base annua nel mese di giugno, nonostante il paese si sia oramai ripreso dalla pandemia di coronavirus. I produttori di telefoni hanno spedito 27,7 milioni di smartphone a giugno, in calo rispetto ai 32,7 milioni di giugno 2019, secondo i dati della China Academy of Information and Communications Technology (Caict), un think tank sostenuto dallo stato.

Il risultato segue il calo registrato a maggio, quando le spedizioni sono diminuite di oltre il 10% all'anno, da 36,4 milioni di maggio 2019 a 32,6 di maggio 2020. Ad aprile, invece, dopo un crollo dei mesi precedenti a causa della crisi sanitaria, il Caict ha riferito che le spedizioni di smartphone erano cresciute inaspettatamente del 17% annuo, segnando una notevole crescita per i marchi cinesi.

lunedì 20 luglio 2020

Internet casa: dopo il lockdown pacchetti ancora convenienti. Cala (-17%) il canone in promozione

Le offerte internet per navigare da rete fissa restano allettanti all’indomani della fine del lockdown. La maggior parte dei pacchetti, infatti, richiede il pagamento di un canone promozionale ancora più economico e di durata illimitata. Si registra, tuttavia, un rincaro del costo di attivazione (+60%). L’ultimo osservatorio SOStariffe.it ripercorre l’evoluzione dei prezzi, esaminandone l’andamento tra la fine del 2019, il periodo di quarantena e i prezzi attuali delle principali offerte sul mercato.

Le offerte per navigare da rete fissa restano, nel complesso, ancora convenienti. La fine del lockdown, tuttavia, ha portato con sé un lieve aumento dei prezzi. A crescere sono soprattutto i costi di attivazione (+60%), ma anche il canone mensile standard (+4%). Per fortuna però, la maggior parte dei pacchetti proposti a giugno 2020 prevede il pagamento del solo canone promozionale, per giunta più basso rispetto al mese di marzo (-17%) e che resta tale per un periodo indeterminato. Dunque, possiamo continuare a risparmiare e a utilizzare la connessione fissa per lo smart working, per vedere serie tv e film in streaming e per tutte le nostre esigenze. L'ultimo osservatorio SOStariffe.it ha analizzato l'andamento degli ultimi mesi e l'oscillazione dei prezzi tra lo scorso anno, il periodo di quarantena e gli attuali costi dei pacchetti.

Il canone standard ricomincia (di poco) a crescere rispetto al periodo di lockdown

I dati dello studio sono stati ricavati da SOStariffe.it grazie ai principali pacchetti pubblicati sul comparatore offerte internet casa. Il periodo preso in considerazione va dalla fine del 2019 a marzo 2020. E poi da marzo, dunque il periodo di quarantena obbligatoria in casa imposta dalla pandemia di Covid 19, al momento attuale. Cos'è cambiato nei prezzi dei pacchetti durante questi mesi?
Se consideriamo il canone mensile standard, si rileva un piccolo aumento rispetto ai mesi di lockdown (+4%). Ma i prezzi non sono comunque ancora ritornati ai livelli di fine 2019. Se alla fine dello scorso anno, infatti, in media il canone mensile dei principali pacchetti si aggirava intorno ai 34,07 euro, a marzo, nel pieno di diffusione della pandemia in Italia, questo costo era crollato a una media di 30,53 euro al mese.
I dati di giugno, invece, confermano che il canone medio ricomincia a salire di poco, attestandosi attorno ai 31,81 euro medi al mese. Tuttavia, è il caso di sottolineare come la gran parte dei pacchetti attualmente proposti prevedono il pagamento di un canone promozionale per un lungo periodo (talvolta per tutta la durata dell’offerta). Dunque, in molti casi il canone standard delle offerte non verrà mai ripristinato e non sarà – di fatto – mai versato da chi sottoscrive ora una nuova offerta.

Canoni in promozione sempre più allettanti per invogliare i nuovi clienti

Le offerte restano comunque molto convenienti se consideriamo il canone mensile in promozione. Quest'ultimo, a differenza del canone standard, si è ulteriormente ridotto (-17%). Durante il 2019 il suo costo medio si aggirava attorno ai 26,05 euro, mentre a marzo, in pieno lockdown, aveva subito un incremento a 27,38 euro in media. Ora invece ha raggiunto prezzi bassissimi, anche se paragonati con lo scorso anno, con una media mensile di 22,66 euro. Quindi i pacchetti con canone in promozione risultano nel complesso sempre più allettanti per chi li sottoscrive.
Non ha subito nessuna variazione, invece, la durata del periodo promozionale. Lo scorso anno era quasi sempre di poco più di un anno: per la precisione in media 13 mesi. Durate il periodo di quarantena è diventata indeterminata, allungandosi a dismisura ed anche la fine del lockdown non ha portato cambiamenti da questo punto di vista. Di fatto, ci troviamo ancora di fronte periodi promozionali che in media hanno una durata illimitata. Gli utenti, quindi, si troveranno a pagare sempre e solo il canone promozionale mentre quello standard, secondo quanto promesso dalle offerte, non sarà mai ripristinato.

I costi di attivazione schizzano alle stelle, ma sono ‘spalmati’ sul primo anno e mezzo

Tuttavia, se analizziamo nel dettaglio le varie voci, ci accorgiamo che quella che incide di più sull'aumento dei costi dei pacchetti post lockdown è proprio l'attivazione. Quest'ultima voce ha subito un grosso incremento (+60%). I prezzi non sono ancora schizzati ai valori dello scorso anno (in media 147,57 euro), ma sono comunque cresciuti di tanto rispetto al mese di marzo.
Durante il lockdown, infatti, chi attivava un nuovo pacchetto spendeva circa 52,15 euro. Non c'è paragone con chi lo invece lo fa ora, trovandosi a versare ben 83,50 per usufruire dello stesso servizio. Come è noto, i costi di attivazione di solito non vengono pagati tutti all'inizio, ma vengono ripartiti in più bollette. Per la precisione nel 2019 erano 20 mesi. Durante il lockdown il costo mensile era calato perché l'attivazione veniva "spalmata"su 2 anni, dunque 24 mesi. Mentre invece chi si trova sottoscrivere in questo momento un nuovo pacchetto dovrà versare tutto in un anno e mezzo, dunque 18 mesi, sostenendo pertanto un costo mensile più elevato.

Con la comparazione online si risparmia in pochi clic

Se la nostra attuale offerta non ci soddisfa più, valutiamo con calma se è il caso di passare a un’altra promozione. Prendiamoci tutto il tempo necessario e vagliamo con cura tutte le tariffe ADSL e fibra ottica attualmente sul mercato, come ci consente facilmente di fare lo strumento di comparazione SOStariffe.it https://www.sostariffe.it/internet-casa/.
Inoltre, grazie all’App SOStariffe.it, scaricabile gratis da iOS e Android store, è possibile anche ricevere consigli di risparmio "su misura" dagli esperti del comparatore per mezzo della funzione "Scatta e risparmia". Funziona così: basta fotografare la bolletta di fibra o Adsl tramite l’applicazione. Un esperto di SOStariffe.it ci contatterà per proporci una soluzione di risparmio pensata per noi: https://www.sostariffe.it/app/.

domenica 19 luglio 2020

Come aumentare la brand awareness con l'email marketing

Per aumentare la brand awareness in modo soddisfacente, l’utilizzo dell’email marketing rappresenta una potenziale soluzione che consente di raggiungere questo obiettivo.
Ecco come.

Il permesso del contatto con l’email marketing

Spesso si suppone che l’email marketing sia uno strumento che deve essere sfruttato solo ed esclusivamente nel momento in cui il cliente viene conseguito, ovvero uno strumento che consente a tutti gli effetti di rimanere in contatto con il target e informarlo delle nuove offerte.
Ebbene, bisogna vedere tale strategia anche come strumento che permette di incrementare l’importanza del proprio brand.
Ciò significa che per raggiungere tale obiettivo è di fondamentale importanza svolgere una semplice operazione, ovvero inviare un primo contatto che non si focalizzi sulla vendita.
Generalmente i clienti che vengono contattati per questo scopo tendono a cancellare quella mail, visto che la ritengono poco interessante e invasiva.
Se invece si invia una piccola lettera di presentazione, che racconta l’impresa e spieghi il motivo per cui si cerca quel cliente, il risultato può essere diverso.
Si propone, infatti, un’azienda che tende a soddisfare alcune delle richieste che vengono espresse da parte del cliente e non a proporre il prodotto immediatamente.
Pertanto chiedendo il permesso al cliente di inviare successive mail e dimostrando di essere all’altezza delle aspettative, la brand awareness tende a essere incrementata in modo abbastanza elevato.

L’email marketing e i contenuti sul sito

Un altro elemento che deve essere tenuto a mente quando si vuole sfruttare l’email marketing per la brand awareness riguarda il contenuto della medesima.
Nella posta successiva che viene inviata è importante studiare alla lettera il messaggio e soprattutto fare in modo che il contenuto venga rispettato dai fatti.
Per esempio se un’azienda invia un contenuto dove si parla di sconti e prodotti di ultima generazione, occorre che il link allegato alla mail sia caratterizzato da quel tipo di contenuto.
In questo modo si ha l’occasione di evitare delle brutte figure con i clienti e soprattutto di essere visti come la classica azienda che non mantiene fede alle promesse che effettua.
Se si vuole avere l’occasione di rendere il cliente ampiamente soddisfatto e si ha intenzione di creare un nome forte online, occorre studiare questo binomio affinché sia possibile prevenire delle situazioni che tendono a essere tutt’altro che ottimali e che possono essere poco piacevoli da fronteggiare.

L’email marketing e gli elementi aggiornati

Infine, una buona strategia di email marketing per l’incremento della notorietà del marchio è quella che sfrutta tutti gli elementi aggiornati relativi al sito web stesso.
Ma cosa significa questo? Per esempio se un’azienda ha aggiornato il logo sul suo sito o un recapito telefonico, è importante che questi due elementi chiave siano presenti nella mail che viene inviata.
In questo modo è possibile avere la concreta opportunità di tramutare quel contenuto in un elemento di marketing convincente ed evitare che la situazione possa essere tutt’altro che ottimale.
Solo in questo modo non soltanto è possibile far conoscere il proprio brand ma, allo stesso tempo, offrire ai clienti e potenziali tali tutti gli elementi fondamentali grazie ai quali è possibile stupire, in modo positivo, la propria clientela, evitando quindi delle potenziali situazioni che danneggiano la propria reputazione online.
Di conseguenza una buona mail deve avere tutti gli elementi aggiornati se si punta a incrementare i propri contatti e la reputazione stessa.

sabato 18 luglio 2020

L'inventore di quel topolino che chiamiamo mouse

Douglas Engelbart è nato a Portland nell’Oregon il 30 gennaio del 1925. Si diplomò in Elettrotecnica nel 1948, perché verso la fine della Seconda Guerra Mondiale lavorò come tecnico radar della Marina nelle Filippine. Sette anni dopo conseguì un dottorato in Ingegneria presso la University of California di Berkeley.

Nel 1957 fu assunto presso lo Stanford Research Institute (SRI International) di Menlo Park (California), dove gli vennero riconosciuti molti brevetti. Inoltre, nel 1962 scrisse l’articolo "Augmenting Human Intellect: A Conceputal Framework" in merito all'utilizzo dell’informatica per gestire gli sviluppi scientifici e le potenziali difficoltà.
Per questo motivo, attirò l’attenzione dell’organizzazione DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) che allora si chiamava ARPA (Advanced Research Projects Agency). Il team, con cui ha collaborato, sviluppò molte specifiche alla base dei computer odierni, come l’ipertesto e i sistemi per far apparire le immagini sullo schermo.
Successivamente nel 1963 realizzò il primo "mouse" di legno con Bill English. Era un cubo con due ruote, una perpendicolare all'altra. Una era collegata all'asse verticale (Y), un’altra a quello orizzontale (X). La rotazione di ogni rotella permetteva di muovere il puntatore sul piano di lavoro e, di conseguenza, sullo schermo lungo i due assi. In quel modo, non serviva la tastiera per spostarsi sullo schermo.

Il brevetto

Nel 1970 l’Ufficio brevetti degli Stati Uniti gli riconobbe l’invenzione dell’ "Indicatore di posizione X – Y per un sistema con schermo". Il nome non rese giustizia all'ingegno ed il laboratorio lo soprannominò "mouse", perché il filo per il collegamento al computer ricordava la coda di un topolino.
Il prodotto diventò di largo consumo e non attribuì molta popolarità al suo creatore. Un motivo potrebbe essere il fatto che Engelbart non fu il primo inventore del mouse.
Nei primi anni Cinquanta tre ricercatori del DATAR (Digital Automated Tracking and Resolving), progetto della Marina canadese, idearono il cosiddetto “trackball”. Era una sfera montata su una struttura in grado di rilevarne i movimenti e di trasmetterli ad un puntatore. La soluzione non venne mai brevettata in qualità di segreto militare.
Inoltre, prima dell’arrivo dei mouse ottici, le specifiche del prodotto sono state aggiornate anche da Telefunken. L’azienda commercializzò, poche settimane prima della presentazione di Engelbart, il mouse con una sfera al posto delle rotelle. Tuttavia, Engelbart brevettò il suo modello nel 1967, molto tempo prima della versione di Telefunken.

Successivamente

Per molti anni non ebbe successo sul mercato a causa della mancanza di interfacce grafiche caratterizzate da finestre e icone su cui muovere il puntatore del prodotto. Solo nel 1970 venne riscoperto dalla Xerox Parc di Palo Alto (California). L’azienda americana, infatti, progettò uno dei primi computer con mouse, lo Xerox Alto.
Successivamente, Steve Jobs iniziò a studiarne le potenzialità. A tal proposito, Jobs contattò una piccola organizzazione, la Hovey - Kelley Design, alla quale commissionò la prototipazione di un mouse con un budget molto limitato. Basti pensare che i primi prototipi sono stati realizzati con le palline del deodorante roll-on e con piccoli coperchi in plastica.
Il risultato? L’Apple Lisa e il Macintosh nel 1981 vennero dotati sin da subito di mouse dopo molti anni di test e Apple ottenne la licenza d’uso dell’invenzione per circa 40 mila dollari.
A questo punto, molti collaboratori di Douglas iniziarono a lavorare per Xerox che stava investendo nello sviluppo di nuove soluzioni informatiche, mentre l’inventore fondò il Bootstrap Institute presso l’Università di Stanford alla fine degli anni Ottanta.
È morto a 88 anni il 2 luglio del 2013 di insufficienza renale dopo aver sofferto dal 2007 di Alzheimer. Infine, nel dicembre del 2000 il presidente Bill Clinton gli conferì la Medaglia Nazionale della Tecnologia, il riconoscimento più importante per la tecnologia negli Stati Uniti. 

venerdì 17 luglio 2020

Spotify: arrivano anche in Italia le classifiche dedicate ai podcast

(Ansa)
Grandi novità per Spotify: per quel che riguarda i podcast arrivano, come per le canzoni, due classifiche dedicate rispettivamente ai Top Podcast (i più popolari) e ai Podcast di Tendenza (quelli nuovi ed emergenti).

Ogni classifica indica con un simbolo (in ascesa, in discesa o stabile), la tendenza di ciascun podcast. Ad esempio, la Top Podcast comprende i primi 200 Podcast più popolari, Podcast di Tendenza invece i primi 50 emergenti.
L'attivazione della nuova funzione ha preso il via nelle scorse ore anche in Italia e per accedere alle classifiche è sufficiente aprire l'app di Spotify, cliccare nella sezione Ricerca, selezionare la scheda Podcast ed infine Classifiche podcast. Le classifiche permettono di filtrare i contenuti in base al Paese.

giovedì 16 luglio 2020

Facebook: arrivano gli aiuti a promuovere le attività locali per la trasformazione digitale

(Ansa)
"La creazione di un hub online #piccolegrandimprese, webinar e formazione sui diversi strumenti digitali a disposizione, una diagnosi gratuita sul proprio grado di digitalizzazione, il lancio da settembre di una serie di giornate di formazione 'Business Open Days' con esperti, una campagna Instagram che aiuti a promuovere le attività locali. Sono le iniziative che Facebook mette in campo in Italia per sostenere la ripresa economica delle piccole e medie imprese italiane, spina dorsale dell'economia nazionale e duramente colpite dalla crisi economica generata della pandemia da Covid-19" si legge in una nota di Facebook.

"Tra i settori su cui si concentrerà il progetto, e che vedranno iniziative ad hoc lanciate nel corso della seconda parte dell'anno, ci saranno commercio, export, turismo e cultura. L'iniziativa arriva dopo i 900 milioni di dollari di investimento di Google nel nostro paese" si legge ancora nella nota.

mercoledì 15 luglio 2020

Zuckerberg e Gates: insieme contro il Covid-19

La fondazione di Mark Zuckerberg collaborerà con quella di Bill Gates per finanziare la ricerca di un farmaco contro il Covid-19.

Ad annunciarlo è Zuckerberg in un post dove spiega che la sua fondazione investirà 25.000.000 di dollari "per accelerare lo sviluppo dei trattamenti".
Per quel che riguarda l’iniziativa, a cui si è unito il Ceo di Facebook, si chiama "Acceleratore terapeutico" ed è stata lanciata il 10 marzo scorso da Gates insieme a Wellcome e Mastercard con un impegno di 125.000.000 di dollari (oltre 115.000.000 di euro).
L’obiettivo è valutare rapidamente i farmaci esistenti più promettenti per vedere quali potrebbero essere efficaci nel prevenire e curare il Coronavirus.
Visto che questi farmaci hanno già attraversato studi clinici di sicurezza, se sono efficaci, sarà molto più veloce renderli disponibili rispetto a sviluppare e testare un nuovo vaccino.
Mark Zuckerberg e Bill Gates doneranno quindi 25.000.000 di dollari, con altri soggetti, per finanziare la ricerca nella lotta al coronavirus.
Inizialmente lo ha annunciato Priscilla Chan, moglie del fondatore di Facebook. La coppia avvierà la campagna attraverso la "Chan-Zuckerberg Initiative" (CZI), che collaborerà con la "Bill and Melinda Gates Foundation" per stanziare la cifra.
Quindi, CZI si unirà a Gates ed altri per l’iniziativa che verrà battezzata "acceleratore terapeutico per combattere il coronavirus". L’obiettivo comune è "finanziare un gruppo che valuti tutti i farmaci noti in grado di avere effetti potenziali contro il coronavirus".

martedì 14 luglio 2020

Avast scopre 47 app malevole su Google Play Store

I ricercatori di Avast, leader mondiale della sicurezza informatica, hanno scoperto una imponente campagna di HiddenAds, ovvero di pubblicità indesiderata nascosta in ben 47 applicazioni presenti su Google Play Store, scaricate per un totale di 15 milioni di volte. La campagna utilizza una famiglia di Trojan camuffata dietro popolari giochi online, che in realtà servono solo a visualizzare annunci indesiderati.

Una volta scaricata l'app, viene avviato un timer che autorizza l’utente a giocare per un determinato periodo di tempo, finito il quale l'app inizia a mostrare annunci pubblicitari indesiderati, riuscendo anche a rubare le informazioni personali, geo localizzare l’utente stesso e altro ancora.
L’app può comunque essere disinstallata tramite le funzionalità di gestione del dispositivo, ma richiede all'utente di cercare l'origine degli annunci.

I fattori identificativi della campagna

Il rilevamento iniziale da parte dei ricercatori di Avast è stato effettuato grazie alla comparazione di questa campagna con una precedente dello stesso tipo, sempre presente sul Play Store. Dopo un'ulteriore analisi tramite apklab.io - la piattaforma mobile per individuare le minacce Android progettata da Avast - i ricercatori Avast sono stati in grado di identificare una più ampia campagna che coinvolge 47 applicazioni.
E’ stato possibile confermare che si tratta di un’unica campagna di HiddenAds grazie alle recensioni negative sul Play Store che confermano che queste app interrompono l'esperienza dell'utente; inoltre queste app riescono a nascondere la propria icona sul dispositivo e consentono la visualizzazione di annunci esterni. Un altro fattore identificativo della campagna malevola è che lo sviluppatore ha sul proprio profilo ufficiale una sola app e un indirizzo email generico. Allo stesso modo, i termini di servizio sono identici tra le app rilevate, probabilmente indicando una campagna organizzata da un unico sviluppatore.

I consigli degli esperti per non cadere nella trappola dell’HiddenAds

Per evitare di scaricare app dannose dal Play Store, è bene seguire questi quattro semplici passaggi:
- Controllare attentamente le autorizzazioni richieste dall'app prima di installarla: se l'app richiede dati di cui non ha bisogno, potrebbe essere un segnale che c’è qualcosa che non va.
- Leggere sempre l'informativa sulla privacy e i termini e le condizioni.
- Verificare le recensioni degli utenti: se è presente un numero elevato di commenti negativi, è bene riconsiderare il download dell'app.
- Scaricare un antivirus sul proprio dispositivo mobile in modo che adware e altre app dannose vengano identificate e bloccate.

lunedì 13 luglio 2020

Il logo più allegro del mondo? Google!


Il concept del brand richiama la funzione matematica Googol, corrispondente alla potenza 10100; mentre l’evoluzione grafica del logo rappresenta un’idea molto più giocosa e colorata rispetto alla concorrenza.

Le versioni del logo

Inizialmente, Larry Page e Sergey Brin scelsero la denominazione "BackRub" per indicare la funzione di ricerca attraverso i collegamenti posteriori di Internet. Poi, nel 1997 il nome della società diventò Google, che secondo gli aneddoti fu un errore di "Googol". Di quale questione etimologica stiamo parlando? Oggi, Google è sinonimo di Internet. Un tempo non lo era.
Larry Page cercava un’espressione in grado di simboleggiare l’estensione del Web e le infinite potenzialità della rete. Per questo motivo, scelse un neologismo creato qualche decennio prima dal matematico statunitense, Edward Kasner. Si trattava del termine "Googol" corrispondente ad un numero composto da uno e cento zeri.
Tuttavia, oggi il motore di ricerca è Google! Ed il motivo è più semplice di quanto si pensi. Quando Larry Page andò a registrare il marchio, non era sicuro di come scrivere il termine "Googol". Azzardò e sbagliò: così nacque Google!
Dal punto di vista grafico, invece, la prima bozza è stata disegnata dal fondatore Sergey Brin con un editor di immagini gratuito chiamato GIMP e successivamente la designer Ruth Kedar ha ricreato otto versioni ispirate a quell’idea.

Peculiarità

L’obiettivo delle attività di rebranding è riassumere in un colpo solo la semplicità e l’agire fuori dagli schemi con un logo divertente.
Nel corso della sua evoluzione, il brand assume delle caratteristiche simili a quelle attuali con due "O" concatenate. Poi, dal 1999 al 2011, è stata aggiunta un’ombreggiatura per risaltare il simbolo dallo sfondo bianco del motore di ricerca. Inoltre, oltre ai tre colori primari (rosso, blu e giallo) viene utilizzato un colore secondario, il verde, che dimostra come Google non segua le regole.
Il 6 maggio 2010, Google ha aggiornato il logo, cambiando la "O" da giallo ad arancione e rimuovendo la sfumatura di rilascio.
Il font utilizzato è il Serif Catull, un carattere senza grazie in stampatello minuscolo. Dal 2013 non ci sono più ombre e i colori sono bidimensionali. E nel 2015 cambiano le tonalità dei colori ora più chiari e "flat".
Un ulteriore particolarità da considerare è la possibilità di modificare la propria identità visiva in occasione di eventi specifici. Sono i cosiddetti "doodle". Il primo è stato realizzato per il Festival del Burning Man il 30 agosto 1998, una manifestazione di nove giorni nel deserto del Nevada.
In tal senso, Google è una banca dati capace di modificare la propria identità in base alle circostanze.

Il nuovo logo

Il nuovo logo è cambiato radicalmente. La società ha mantenuto il caratteristico motivo blu-rosso-arancione-blu-verde-rosso, ma ha modificato il carattere originario, Catull a Sans. Il font Sans Serif è molto più facile da adattare in base alle dimensioni, per esempio, per il quadrante di un orologio e lo schermo del tuo computer.
Infine, ricordiamo la variante dell’arcobaleno "G" che corrisponde all’app per smartphone, alla favicon per i siti web di Google e al microfono per la ricerca vocale.

domenica 12 luglio 2020

Huawei al GSMA Thrive China: il valore sociale dell’ICT nella lotta al Covid-19 e le 5 grandi opportunità del 5G

Oggi il 5G si sta sviluppando rapidamente. Esistono già 81 reti 5G commerciali in tutto il mondo, che supportano il 72% del PIL mondiale e 9 milioni di utenti. Finora il 5G è utilizzato in settori come l'intrattenimento e i viaggi di lavoro, nell’ambito sanitario e dell'estrazione mineraria, nel settore portuale e nell’industria manifatturiera.
Guo Ping, Rotating Chairman di Huawei, ha affermato: "Grazie al 5G, i settori industriali si stanno digitalizzando a un ritmo più veloce. Sfruttandone le prerogative nelle reti, nel cloud, nell’IA e nei dispositivi e collaborando con i suoi partner, Huawei intende aiutare i propri clienti a liberare tutto il potenziale di questa tecnologia.

Al New Infrastructure and Business Digitalization Forum tenutosi nell’ambito del GSMA Thrive, Gan Bin, Chief Marketing Officer, Huawei Wireless Network Solutions, ha parlato di cinque principali opportunità, evidenziando come "il 5G rappresenti le fondamenta della nuova infrastruttura digitale che permetterà l’ulteriore sviluppo di IA, cloud, computing, applicazioni industriali, e darà nuovo impulso all’economia".

1) Il 5G per una connettività più smart

L'ultimo rapporto Huawei Global Industry Vision (GIV) prevede che da qui al 2025 ogni persona possiederà in media cinque dispositivi intelligenti. Oltre a otto miliardi di smartphone, ci saranno oltre 20 miliardi di PC, tablet, cuffie, visori VR, smartwatch e schermi intelligenti. L'elevata larghezza di banda del 5G consente di passare senza soluzione di continuità dalle videochiamate all’intrattenimento fino ai dati personali su ognuno di questi dispositivi. Grazie al 5G, questi dispositivi per case o uffici possono essere sistematicamente integrati con il mondo digitale per realizzare nuove piattaforme di infrastrutture intelligenti dedicate ad acquisti, istruzione, viaggi e lavoro, creando nuovi tipi di servizi smart.

2) Il 5G favorisce lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale a beneficio di vari settori

Il 5G faciliterà anche una maggiore diffusione dell’intelligenza artificiale. Non ponendo limiti al caricamento dei dati, il 5G ne permette il trasferimento in grandi quantità tra centinaia di milioni di dispositivi e i server cloud, per poi essere utilizzati dall’intelligenza artificiale. Maggiori dati ci saranno, migliori e più puntuali saranno le analisi in vari processi.
Il 5G consente ai dispositivi di spostare su cloud la potenza di elaborazione dei dati, riducendo così i requisiti dell'elaborazione locale e conseguentemente i costi dei dispositivi stessi.

3) Il 5G dà impulso al Cloud Storage e al Cloud Computing On-Demand

Il 5G stimolerà in tutto il mondo la domanda di storage capaci di ospitare enormi quantità di dati. A causa della mancanza di spazio di storage locale, nel 2019 è stato salvato meno del 2% dei quasi 40 ZB di dati generati. L'elevata larghezza di banda del 5G offre nuove possibilità per implementare l'archiviazione cloud e salvare quantità massive di dati. Secondo il GIV di Huawei, entro il 2025 il 92% dei 180 ZB di nuovi dati generati in tutto il mondo sarà archiviato su cloud.

4) Il 5G guida il computing collaborativo Cloud-Edge-Device

Il 5G spingerà il computing in una nuova era intelligente caratterizzata da un'efficiente collaborazione tra nodi cloud, nodi periferici e dispositivi. Con questo nuovo modello di elaborazione collaborativa cloud-edge-device, il cloud si affida all’informatica per la grezza elaborazione di quantità massive di dati, mentre l’edge risponde a specifiche esigenze di elaborazione, tra cui latenza ultra bassa e protezione della sicurezza e della privacy. I dispositivi sono invece responsabili dell'implementazione dei requisiti di elaborazione dei dispositivi personali, quali cuffie e smartphone.
Oggi ci troviamo di fronte a un vasto mercato informatico dall’enorme potenziale. La società di ricerca globale Gartner ha previsto che l'industria informatica supererà i duemila trilioni di dollari entro il 2023.

5) Il 5G accelera la digitalizzazione delle imprese

"Così come il 4G ha cambiato il nostro modo di vivere, il 5G è destinato a trasformare la società. Il 5G si è dimostrato un fattore abilitante indispensabile per la digitalizzazione aziendale e migliorerà notevolmente l'efficienza operativa in tutti i settori", ha affermato Gan Bin.
Secondo il rapporto GIV di Huawei, il contributo del settore mobile all'economia mondiale sta crescendo di anno in anno. Il 5G sta emergendo come principale forza trainante che secondo le previsioni produrrà un rendimento di 6,7 volte superiore a quello degli investimenti non digitali nel lungo periodo.
Il 5G ha dato vita a casi d’uso già maturi in vari ambiti tra i quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione da remoto, i campus intelligenti, le aziende e i settori del turismo e della cultura. In Cina, le reti 5G sono state implementate in oltre 300 ospedali per supportare la diagnosi, il monitoraggio, gli esami ecografici B-mode da remoto e molti altri servizi online. Attualmente 30.000 ospedali in Cina hanno pianificato l’adozione delle reti 5G entro uno o due anni.
Huawei è leader globale per la fornitura di soluzioni di Information and Communication Technology. Con soluzioni completamente integrate in quattro aree di competenza – infrastrutture di rete, IT, dispositivi intelligenti e servizi cloud - ci impegniamo a creare valore aggiunto a operatori di telecomunicazioni, imprese e consumatori per un mondo sempre più intelligente e completamente connesso. I nostri prodotti, le soluzioni e i servizi sono competitivi e affidabili, e sono sviluppati grazie alla stretta collaborazione aperta con il nostro ecosistema di partner. Creiamo valore duraturo per i nostri clienti, responsabilizzando le persone, arricchendone la vita quotidiana e incentivando l'innovazione in organizzazioni di tutte le forme e dimensioni. In Huawei, l'innovazione si concentra sulle esigenze dei clienti. Investiamo molto nella ricerca, concentrandoci sulle nuove scoperte tecnologiche. Abbiamo oltre 190.000 dipendenti in tutto il mondo e operiamo in oltre 170 Paesi e regioni. Fondata nel 1987, Huawei è una società privata di proprietà dei suoi dipendenti.

sabato 11 luglio 2020

Whatsapp Business: per chattare con un'azienda basta inquadrare il QR Code

(Ansa)
Novità su Whatsapp Business: per chattare con un'azienda basta inquadrare il QR Code. Quest'idea è un nuovo modo per mettersi in contatto con le imprese.

"A partire da oggi, i 50 milioni di utenti che utilizzano WhatsApp Business, così come le migliaia di imprese che utilizzano le Api di WhatsApp Business, potranno essere contattati più facilmente" ha dichiarato WhatsApp in un post "Se prima per poter contattare un'attività era necessario aggiungere manualmente il numero WhatsApp ai propri contatti, ora per avviare una chat con un'azienda è sufficiente eseguire la scansione del codice QR esposto in vetrina, riportato sulla confezione di un prodotto o stampato sulla ricevuta. Altra novità è la condivisione del catalogo dei prodotti o servizi di un'azienda attraverso un link. Introdotti l'anno scorso, i cataloghi sono visualizzati da 40 milioni di utenti al mese. Da oggi, per facilitare la ricerca dei prodotti, i cataloghi e i singoli articoli potranno essere condivisi sotto forma di link su siti web, Facebook, Instagram e qualsiasi altro canale".

venerdì 10 luglio 2020

Spotify: dal 15 luglio l'app musicale debutta in Russia

(Ansa)
Novità per l'app musicale Spotify: leader mondiale della musica in streaming, dal 15 luglio si appresta a debuttare sul mercato russo, nella mossa espansiva più grande dopo quella messa in atto in India nel febbraio 2019. A riferirlo in esclusiva il sito di Music Business Worldwide.

Per il colosso scandinavo, che detiene circa un terzo del mercato mondiale della musica in abbonamento, la Russia rappresenta l'ottantesimo Paese in cui è presente. Lo Stato conta circa 144 milioni di residenti, di cui oltre 95 milioni in possesso di uno smartphone.
Nell'aprile scorso il ceo di Spotify, Daniel Ek, aveva ribadito l'intenzione di lanciare il proprio servizio in Russia e Corea del Sud. Al momento non è noto se e quando ci sarà un esordio commerciale nel paese asiatico.

giovedì 9 luglio 2020

Motorola: arriva Moto G 5G Plus, lo smartphone economico

(Ansa)
Novità in casa Motorola: arriva, infatti, lo smartphone 5G economico. Si chiama Moto G 5G Plus e tra i punti di forza, oltre al prezzo, ha il display ampio, la batteria a lunga durata e una quadrupla fotocamera posteriore.

Lo smartphone monta uno schermo da 6,7 pollici con due forellini in alto a sinistra dove trova posto una doppia fotocamera da selfie, con un sensore principale da 16 megapixel e un ultra-grandangolare da 8 mp. Sul retro l'obiettivo da 48 megapixel è affiancato da un ultra-grandangolare da 8 mp, una lente macro da 5 mp e un sensore di profondità da 2 mp.
Sotto al cofano c'è il processore 5G Snapdragon 765 di Qualcomm, supportato da 4 GB di Ram e 64 GB di memoria d'archiviazione, espandibile fino a 1 TB. La batteria è capiente, da 5mila mAh con ricarica rapida (20 W), e promette fino a due giorni di autonomia. Per quel che riguarda il prezzo, in Italia, è di circa 400 euro.

mercoledì 8 luglio 2020

Tecniche di riconoscimento facciale

Il riconoscimento facciale è una tecnica biometrica utilizzata per identificare in modo univoco una persona grazie a modelli basati sui punti nodali del volto umano. Ci sono molte tecniche a riguardo, come il riconoscimento facciale generalizzato o quello regionale adattativo.

Il riconoscimento non presuppone il contatto, dato che le immagini possono essere reperite senza alcuna interazione con la persona in questione. Ciò significa che le applicazioni misurano dei valori rispetto alla variabile associata ai punti del viso e con questi dati verificano rapidamente l’identità del soggetto.
La strumentazione utilizzata è la tecnologia 3D meno costosa di altre tecniche biometriche. Corrisponde ad un eccellente tool di sicurezza per il rilevamento del tempo e la partecipazione di un singolo ad un dato evento o luogo. Tuttavia, ci sono altrettanti svantaggi.
Per esempio, è possibile identificare al cento per cento la persona solo quando le condizioni di luce sono favorevoli. Un ulteriore fattore a sfavore è che questo metodo è meno efficace al variare delle espressioni facciali.
A questo punto, diamo un’occhiata ad alcuni casi emblematici.

Come funziona

Per comprenderne il funzionamento, è necessario distinguere gli ambiti di applicazione della tecnica.

1. Riconoscimento facciale di base
Per interagire in tempo reale con i filtri di Instagram, la fotocamera del dispositivo cerca le caratteristiche più distintive del volto come gli occhi, il naso e la bocca. Una volta compiuta la ricerca, tramite il Social Network la fotocamera si appoggia agli algoritmi per visionare il viso e agganciarne i movimenti. In tal caso, si tratta di un software che ricerca volti e non di un vero e proprio riconoscimento facciale.

2. Sblocco del device con il viso
Per sbloccare il proprio smartphone, il dispositivo deve scattare una fotografia del volto e misurare la distanza tra i tratti del medesimo. Di conseguenza, laddove si voglia sbloccare il telefono, basta guardare attraverso la fotocamera per confermare l’identità del soggetto. Un esempio è il Face ID di Apple.

3. Identificazione di uno sconosciuto
L’identificazione di un volto per scopi di sicurezza o di polizia dipende da specifici algoritmi. Questi fanno riferimento ad un database di volti, associando di volta in volta differenti profili con quello preso in esame.

Secondo quanto riscontrato, la maggior parte dei software si basa interamente su immagini 2D. Tuttavia, gli elementi in 2D sono piatti e poco accurati. Con questo tipo di profondità, un dispositivo può misurare la distanza pupillare e la larghezza delle labbra. Al contrario, non è possibile rilevare la lunghezza del naso e le caratteristiche della fronte.
Infine, il riconoscimento facciale in 2D si basa sul livello di luminosità e può essere inaffidabile in caso di scarsa illuminazione.

Altri casi
L’alternativa è la tecnologia 3D e la tecnica chiamata "lidar" simile al sonar. Di cosa si tratta? Con i dispositivi di scansione del viso, un impulso laser viene proiettato sul viso e viene ripreso da una fotocamera InfraRed (IR). Questa fotocamera misura il tempo di rimbalzo del bit di luce dal viso al dispositivo.
La luce dal naso ha un percorso più breve di quella dalle orecchie e la telecamera IR utilizza questi dati per mappare la profondità del volto. Per processare questo tipo di risultato senza incorrere in falsi, sarebbe preferibile utilizzare congiuntamente la tecnologia 2D e 3D.
Infine, un metodo per risolvere il problema del riconoscimento 2D al buio è la termocamera. A differenza della lidar, le camere non emettono la luce IR perché rilevano quella emessa dagli oggetti. Questa tecnica viene utilizzata, per esempio, per mappare i vasi sanguigni o per operazioni militari.

martedì 7 luglio 2020

Google: al via il Google Digital Growth Programme per editori di piccole e medie dimensioni

Grandi novità per Google: al via il Google Digital Growth Programme, il nuovo programma di formazione aziendale gratuito per editori di piccole e medie dimensioni.

Il Google Digital Growth Programme viene inaugurato in sei paesi: Spagna, Regno Unito, Germania, Italia, Polonia e Francia. Sarà nella lingua locale e altri paesi seguiranno nei prossimi mesi. Gli editori possono iscriversi ad un seminario o richiedere un laboratorio nella pagina del GNI Digital Growth Programme.
"Durante la pandemia" ha dichiarato Google in un post ufficiale "abbiamo visto aumentare la richiesta di contenuti locali per permettere alle persone di rimanere aggiornate. Ma il Covid-19 ha anche aumentato le sfide economiche che molte redazioni locali devono affrontare. In questo momento è più importante che mai supportare le notizie locali. Insieme agli editori che parteciperanno vogliamo misurare come questo programma può aiutare a migliorare le loro attività nel tempo. L'abbiamo realizzato sulla base dell'esperienza maturata negli anni grazie al supporto fornito al mondo dell'informazione con la Google News Initiative. Sulla base dei suggerimenti ricevuti durante incontri con gli editori abbiamo progettato dei seminari sui fondamenti di strategia aziendale, sul coinvolgimento del pubblico e sulle strategie di monetizzazione. In Europa l'azienda californiana ha collaborato con FT Strategies e Table Stakes Europe di WAN-IFRA per fornire laboratori di approfondimento, compresi momenti di formazione intensiva e attività di mentoring nell'arco di diverse settimane e mesi. Come parte di questi laboratori, i nostri partner offriranno formazione da parte di esperti del settore su un'ampia gamma di argomenti, tra cui la gestione del cambiamento aziendale, i modelli di abbonamento e le attività per far crescere il proprio pubblico. La formazione sarà gratuita, mentre i posti sono limitati e disponibili su richiesta".

lunedì 6 luglio 2020

Honor: svelato il nuovo smartphone X10 Max

(Ansa)
Novità in casa Honor: è stato, infatti, svelato uno smartphone dal display enorme, oltre i 7 pollici. Si tratta dell'X10 Max, un dispositivo 5G di fascia media presentato dalla compagnia cinese in Cina. Lo smartphone ha uno schermo Lcd da 7,09 pollici, doppia fotocamera posteriore (obiettivo principale da 48 megapixel e sensore di profondità da 2 megapixel) e un singola per i selfie, da 8 megapixel. Il sistema operativo è Android 10, senza i servizi e le app di Google.

Sotto la scocca c'è il processore MediaTek Dimensity 800, con Ram fino a 8 GB e 128 GB di memoria interna. La batteria è da 5.000 mAh a ricarica veloce. Tra le altre caratteristiche, il lettore delle impronte laterale. L'Honor X10 Max è disponibile in Cina in tre colorazioni - nero, blu e argento - a prezzi intorno ai 250-300 euro.

domenica 5 luglio 2020

SEO per ecommerce: cosa c’è da sapere

Per un ecommerce, bene o male valgono gli stessi principi SEO di un sito web classico, a differenze di alcune cose.

SEO per ecommerce: gli elementi da ottimizzare per la SEO

Un ecommerce, a differenza di un sito web classico, presenta dei prodotti che devono essere venduti online. Indicizzare i prodotti di un ecommerce è senza dubbio un punto fondamentale per aumentare la visibilità del sito ecommerce.
La situazione varia di caso in caso, dato che ogni ecommerce presenta dei prodotti diversi con delle caratteristiche diverse. Infatti, è possibile che un ecommerce presenti un numero elevato di prodotti, ad esempio dai 100 in su, mentre un altro ecommerce può presentare solamente una decina di prodotti.
La differenza tra questi due casi, è che il primo esempio sarà più facile da indicizzare, dato che un centinaio di prodotti ricoprono più parole chiave che possono essere ricercate e trovate su Google, a differenza del secondo caso che presenta solamente una decina di prodotti.
Eseguire un’ottimizzazione SEO per ecommerce sui prodotti di un ecommerce è quindi uno step fondamentale per portare il sito nelle posizione più alte sui motori di ricerca.

Fare ottimizzazione SEO per i prodotti di un ecommerce

Quali regole ci sono da seguire per effettuare un’ottimizzazione SEO per ecommerce sui prodotti di un ecommerce? La risposta è molto semplice, dato che le regole, come scritto sopra, sono le stesse per l’ottimizzazione SEO di un sito web standard.
Eseguire un’ottimizzazione SEO per ecommerce sui prodotti di un ecommerce, significa in primo luogo eseguire una ricerca di parole chiave che dovranno essere utilizzate all’interno dei prodotti.
Le parole chiave ricercate devono essere indicate nel tag title e nel tag description, ripetendole successivamente nel testo descrittivo dei prodotti.
Il testo descrittivo dei prodotti deve essere abbastanza lungo da contenere diverse parole chiave inerenti al prodotti, in modo tale che possa risultare nei risultati di ricerca Google.

SEO per ecommerce: oltre l’ottimizzazione SEO dei prodotti

Quando i prodotti non sono abbastanza, come indicato nell’esempio sopra, all’ora è necessario agire in modo differente, in modo da poter apparire nei risultati di ricerca attraverso numerose parole chiave rilevanti i prodotti venduti sull’ecommerce.
L’ottimizzazione SEO per ecommerce dei prodotti, anche se pochi, è assolutamente essenziale ed è da affiancare a un’attività di content marketing. Ciò significa che all’interno del sito ecommerce, dovrà essere presente una sezione blog, che permetta di scrivere costantemente contenuti.
Scrivere costantemente contenuti riguardanti i prodotti venduti dall’ecommerce, permette di inserire all’interno del sito numerose parole chiave, per cui sarà possibile essere trovati su Google.
Entrambi i metodi presentano dei risultati a lungo termine e bisognerà aspettare del tempo per iniziare a vederli, dato che l’indicizzazione organica richiede diverso tempo.
I contenuti devono essere pubblicati costantemente, in modo da far gradire il proprio ecommerce a Google. Più articoli si scrivono, più parole chiave mostreranno il sito ecommerce nei risultati di ricerca.

Link:

sabato 4 luglio 2020

Tecnologia: una mascherina che dialoga con lo smartphone grazie ad un'app

Grandi novità in fatto di tecnologia: una mascherina nata come anti-smog per chi si muove in bici e scooter, con un livello di protezione FFP3 che fa da barriera al coronavirus e che dialoga con lo smartphone grazie ad un'app. E' realizzata dalla start up Narvalo, nata da uno 'spin off' del Politecnico di Milano e BLS, azienda italiana specializzata nella produzione di dispositivi per le vie respiratorie.

Per quel che riguarda la mascherina, è interamente prodotta in Italia, realizzata in tessuto 3D, è traspirante, lavabile, idrorepellente e antistrappo e filtra il 99,9% degli agenti inquinanti oltre a virus, batteri, polveri ed odori, grazie allo strato in carbone attivo. Inoltre è dotata di una valvola di espirazione studiata per assicurare grande traspirabilità. E prevede anche un tappo "anti-Covid" che, se applicato, blocca la fuoriuscita di goccioline anche durante l'espirazione.
La mascherina poi dialoga con un'app dedicata per monitorare la qualità dell'aria e dell'ambiente che ci circonda. La Narvalo App (disponibile per iOS e Android dal 10 luglio) con il Gps dello smartphone da' un quadro sulla qualità dell'aria respirata durante il proprio tragitto, mostrando la differenza dell'aria che si respira con o senza la maschera.

venerdì 3 luglio 2020

Wiko: arriva lo smartphone Y61 e costerà intorno ai 90 euro

(Ansa)
Grandi novità per il brand francese Wiko: è stato, infatti, svelato un nuovo smartphone che punta sulle grandi dimensioni del display e sul prezzo piccolo, di soli 90 euro. Si chiama Y61 e arriva sugli scaffali italiani agli inizi di luglio.

Per quel che riguarda lo smartphone entry level, ha uno schermo da 6 pollici in formato 18:9, fotocamera posteriore da 8 megapixel e anteriore da 5 megapixel. Il sistema operativo è Android 10 Go Edition, il processore è il MediaTek 6761WE, coadiuvato da 1 Gb di Ram e 16 GB di memoria interna espandibile fino a 256 GB.
Non mancano il jack per le cuffie e un tasto dedicato all'assistente vocale Google Assistant. La batteria è da 3.000 mAh. Ha tre diverse varianti cromatiche: Deep Grey, Deep Green e Gold.

giovedì 2 luglio 2020

Grazie alla nuova tecnologia lanciata da Phonak, l'assistenza audiologica a distanza è semplice ed immediata

Phonak implementa la suite eSolutions per offrire in tempo reale un supporto a distanza efficiente ed efficace. Si tratta di una serie di strumenti che permettono, da remoto, di effettuare test dell'udito, adattare e programmare gli apparecchi acustici, e connettere tra loro Centri Acustici e pazienti, nuovi o già portatori di apparecchi acustici. Tutto questo comodamente da casa.

Un recente studio, che ha esaminato l'impatto psicologico della quarantena sulle persone, ha rivelato che il distacco sociale e l'auto-isolamento sono legati ad un aumento della depressione, dello stress e dei disturbi legati all’umore. "Questi risultati sono particolarmente critici per le persone che, oltre al distacco sociale, convivono con un deficit uditivo. ― ha dichiarato Angela Pelosi, direttore Global Audiology di Phonak ― Sappiamo che le persone aspettano in media sette anni per cercare un rimedio alla perdita dell'udito. Il nostro intento era quello di sviluppare una tecnologia in grado di ottimizzare, in ogni sua fase, il percorso uditivo dei pazienti e garantire loro un accesso semplificato al trattamento professionale, evitando al COVID-19 di porsi come ostacolo".
Phonak è leader nello sviluppo di tecnologie e servizi che consentono la cura audiologica da remoto (eAudiologia) ormai da tempo. Inizialmente sviluppati per completare e migliorare la fornitura di trattamenti per i problemi di udito, questi strumenti sono ora diventati estremamente preziosi.
La suite eSolutions di Phonak è così articolata:
- Phonak Hearing Screener è un'app web rivolta a tutti coloro che desiderano eseguire un controllo dell'udito. E' gratuita, facile da usare e i risultati possono essere condivisi con un audioprotesista, che valuterà se la persona necessita di consulenza e può trarre beneficio dall'uso di apparecchi acustici. L'app sarà continuamente aggiornata per fornire più frequenze da testare e un maggiore accesso agli audioprotesisti;
- AudiogramDirect, recentemente aggiornato per consentire agli audioprotesisti di offrire servizi anche a distanza, può testare l'udito dei clienti direttamente attraverso gli apparecchi acustici, e permetterne un fitting da remoto;
- myPhonak è un'app che consente ai pazienti di farsi adattare, programmare e ottimizzare i propri apparecchi acustici dall'audioprotesista, in remoto e in tempo reale.
Vantaggio esclusivo è il fitting "in loco", eseguito sulla base delle specifiche caratteristiche dell'ambiente acustico vissuto dal paziente, regolazione non replicabile con una tradizionale visita nel Centro Acustico.
La suite eSolutions Phonak è compatibile con tutti i Phonak AudéoTM Marvel, i BoleroTM Marvel, NaidaTM Marvel e AudéoTM B-Direct e sarà disponibile per i professionisti dell'udito e i clienti a breve.
Noi di Phonak crediamo che il buon udito equivalga al benessere e che sia essenziale per vivere la vita al meglio. Per più di 70 anni, abbiamo fortemente voluto un mondo così per tutti. Le nostre innovative soluzioni acustiche sono progettate per persone di tutte le età e per tutti i tipi di perdita dell'udito, per relazionarsi socialmente, prosperare mentalmente e crescere emotivamente. Life is on.